Un raro impianto a ruota interna, ritrovato in una
valle nascosta.
Il mulino
non è solo un edificio: è il simbolo di una civiltà ormai in larga misura
tramontata.
Di qui
passava la gran parte del raccolto: grano, granoturco, castagne…
Edifici in
perfetto equilibrio con la natura, perché da essa dipendevano: il corso
d’acqua doveva essere plasmato, con dighe, canali e paratoie, per azionare la
ruota.
Ogni tanto
però, capita di ritrovare dei manufatti dimenticati, ognuno con interessanti
particolarità rispetto all’impianto “tipico”.
Un mulino
particolare si trova in comune di Varese Ligure, nascosto in una valle remota.
Da fuori è
un edificio come tanti altri. Un portone in legno, socchiuso e al di là... una
stanza sospesa nel tempo: sotto una volta “a padiglione”, ancora intatti e al
loro posto, le macine, le tramogge, i bancali… ma la ruota dov’è?
Beh, i
costruttori decisero di proteggere il meccanismo di azionamento del mulino in
un modo ingegnoso: una stretta stanza, simile ad una grotta, quasi
invisibile dall’esterno, ospita la grande ruota in legno e ferro.
In questo
modo la ruota e gli elementi di trasmissione erano protetti dalle intemperie:
quanti mugnai (proprietari di impianti meno ingegnosi) ricordano le difficoltà,
in inverno, dovute al maltempo e al ghiaccio che avvolgeva la ruota!
L’acqua
entrava passando sotto la scala di accesso al piano superiore, attraversando
due belle volte in pietra. Anche il tronco scavato che portava l’acqua
alla ruota è ancora al suo posto.
Sorpresa
dopo sorpresa, lungo il canale si trova un altro mulino, con la più
tradizionale ruota esterna.
Insomma, un luogo
magico, davvero da vedere!
Vi interessa
visitare il mulino? Allora potete partecipare a questa escursione: