sabato 31 gennaio 2015

UN GIRO IN TRAM PER ROMA - Parte 6


Completata la nostra divagazione storica, riprendiamo il nostro percorso in tram lasciandoci alle spalle Santa Croce in Gerusalemme.

Dopo poche centinaia di metri arriviamo a Porta Maggiore, una delle porte che si aprono nelle Mura Aureliane. Porta Maggiore, nome peraltro assunto per come veniva chiamata dal popolino romano per la sua grandiosità o forse per la sua vicinanza a Santa Maria Maggiore, fu costruita nel 52 dC. per volere dell'imperatore Claudio per permettere all'acquedotto Claudio di scavalcare la Via Prenestina e la Via Labicana (oggi Casilina). Essa è quindi una porzione monumentale dell'acquedotto. Due secoli più tardi essa venne poi inglobata nel perimetro delle Mura Aureliane.
Già all'epoca dell'antica Roma Porta Maggiore rappresentava un punto cruciale della città; vi convergevano infatti Prenestina e Labicana e otto degli undici acquedotti che portavano acqua a Roma. Oggi è uno dei punti maggiormente trafficati della città ed è anche il punto dove la linea del tram 3 incontra quella del 19. A partire da questo punto potremmo quindi scendere dal 3 e salire sul 19; ma lo faremo più avanti.
Traffico a Porta Maggiore
Appena dopo Porta Maggiore il tram passa sotto la linea ferroviaria in entrata alla Stazione Termini, la più importante di Roma ed imbocca Viale dello Scalo San Lorenzo, strada sovrastata dal viadotto della Tangenziale Est.
La Tangenziale Est a Via dello Scalo di San Lorenzo
Questo viadotto, di una bruttezza unica (e non è solo una mia opinione personale) è stato negli anni oggetto di furiose polemiche ma anche importante set cinematografico. Quando era ancora in costruzione vi vennero girate alcune scene di Fantozzi con Paolo Villaggio, in particolare quella in cui il mitico rag. Ugo salta dal terrazzino di casa per prendere l'autobus, e l'inseguimento automobilistico di Roma violenta con Franco Nero (a mio avviso una delle migliori scene di inseguimento della cinematografia italiana). In altri tratti della Tangenziale Est sono invece state girate alcune scene di Uccellacci e uccellini di Pier Paolo Pasolini con Totò e Ninetto Davoli.
Viale dello Scalo San Lorenzo, come dice il nome stesso, costeggia lo scalo merci, che si trova sulla destra, e che rappresenta il confine del quartiere San Lorenzo. Al termine del viale il tram svolterà poi su Via dei Reti.

Come abbiamo già scritto in precedenza San Lorenzo è un quartiere nato alla fine del XIX secolo ed ha la tipica impronta sabauda con le sue strade a reticolo ortogonale. San Lorenzo nacque come quartiere destinato all'alloggio degli operai delle ferrovie che lavoravano nel vicino scalo.

Proprio la vicinanza allo scalo merci costò molto cara a San Lorenzo. Il 19 luglio 1943, durante la II guerra mondiale, venne colpito da un pesante bombardamento da parte dell'aviazione delle forze alleate. Il bombardamento, che interessò anche alcuni quartieri circostanti, fece 3000 vittime in tutta Roma di cui 1500 nel solo quartiere di San Lorenzo. Al termine del bombardamento papa Pio XII si recò a benedire le vittime a Piazzale del Verano.
Il quartiere San Lorenzo, duramente colpito dalle bombe
Il bombardamento del 19 luglio 1943 - da Wikipedia
Il bombardamento del 19 luglio 1943 fu probabilmente l'avvenimento che fece precipitare la crisi del regime fascista che cadde sei giorni dopo nella seduta del Gran Consiglio a seguito dell'ordine del giorno Grandi. Il successivo 14 agosto, il subentrato governo Badoglio dichiarò Roma "città aperta"; nonostante ciò essa venne colpita dai bombardamenti, seppur meno intensi del primo, altre 51 volte fino alla sua liberazione avvenuta il 4 giugno 1944.

Al bombardamento del 19 luglio 1943 è dedicata la canzone San Lorenzo (clicca per aprire il video), di Francesco de Gregori.

Nell'immediato dopoguerra San Lorenzo andò incontro a un progressivo degrado, con la piccola delinquenza a farla da padrona. L'abbandono delle botteghe artigiane e il calo degli affitti che ne conseguirono furono, paradossalmente, la chiave della successiva rinascita, ma anche del cambiamento della natura, del quartiere. Negli anni delle contestazioni studentesche, quindi in particolare la fine dei '60 e i '70 del XX secolo, San Lorenzo divenne sede di numerosi gruppi extra-parlamentari di sinistra quali, per esempio, Lotta Continua e Potere Operaio e successivamente Autonomia Operaia; fu in quell'epoca che nacque il famoso Collettivo di Via dei Volsci. La vicinanza all'Università La Sapienza fece il resto, attirando nel quartiere molti studenti anche se non necessariamente impegnati politicamente. Iniziarono quindi a spuntare come funghi pub, ristoranti, associazioni culturali e locali di vario genere. 

Oggi San Lorenzo ha in gran parte perso la sua natura di quartiere popolare diventando uno dei centri della movida romana, una movida abbastanza turbolenta e osteggiata dagli abitanti del quartiere ma che comunque ha sicuramente portato benefici ad una zona che 50 anni fa era considerato una delle zone più malfamate di Roma.
Piazza dell'Immacolata a San Lorenzo di notte
Abbiamo finora percorso circa 5,8 km

Vincenzo

CARNEVALE ACIREALE 2015 - Il più bel Carnevale di Sicilia



E’ noto come “Il Più bel Carnevale di Sicilia”, quello di Acireale è inoltre la più grande manifestazione di Carnevale di tutto il meridione, nel meraviglioso scenario acese tra tante chiese e palazzi barocchi si incontra il sacro e il profano.
Splendidi carri allegorico-grotteschi ed infiorati, gruppi folkloristici, complessi bandistici e  innumerevoli attrattive garantiscono un sano divertimento e attirano circa un milione e mezzo di turisti.
Ogni anno i carri allegorico realizzati in cartapesta e quelli infiorati vengono elaborati in maniera sempre piu’ estrosa e divertente. Sicuramente anche il Carnevale di Acireale 2015 ci riserverà dei veri capolavori e divertimento.
Se decidete di trascorrere il Carnevale ad Acireale ricordatevi sempre di chiedere conferma delle date e degli eventi agli Uffici turistici preposti
A pochi km da Giarre Riposto, Acireale è raggiungibile comodamente in auto o in treno con una sola fermata. Con il vantaggio di risparmiare sul soggiorno.
Camere con tutti i comforts a 25 euro a persona – Riduzioni sulla seconda notte.  Contattaci per un preventivo personalizzato.  info@imastrazzi.it

martedì 27 gennaio 2015

“Via Crucis. La Pasión de Cristo”
Botero sbarca a Palermo

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La mostra “Via Crucis. La Pasión de Cristo” di Fernando Botero sbarca a Palermo. Dopo aver fatto tappa a New York, Medellin, Lisbona e Panama, l’esposizione sara’ ospitata nelle Sale di Duca di Montalto del Palazzo Reale di Palermo dal 21 marzo al 21 giugno 2015.
Si potranno ammirare 27 dipinti ad olio e 34 disegni.
L’iniziativa e’ promossa dall’Assemblea regionale siciliana, dalla Fondazione Federico II e dal Museo colombiano di Antioquia. Quella di Palermo sarà l’unica tappa italiana.
http://palermo.blogsicilia.it/via-crucis-la-pasion-de-cristo-botero-sbarca-a-palermo/284246/

B&B DIETRO IL POLITEAMA
www.dietroilpoliteama.it
info@dietroilpoliteama.it
Tel. 091327640 - 3278757682
Palermo

domenica 25 gennaio 2015

SAN VALENTINO 2015 - ST. JOHN VILLA ROMA


AGGIORNAMENTO OFFERTA

Regalatevi un fine settimana da innamorati a Roma in un romantico bed & breakfast
Il St. John Villa è un'oasi di quiete nel centro di Roma, a due passi dalla Basilica di San Giovanni in Laterano, dalle Terme di Caracalla, dal Colosseo.
Il St. John Villa è ubicato in un delizioso villino d'epoca circondato da giardino privato.
Tutte le stanze hanno bagno privato dotato di phon, TV LCD 32", bollitore dell'acqua per preparare tè e caffè, connessione wi-fi gratuita.
L'offerta comprende
- 2 pernottamenti (13 e 14/2 o 14 e 15/2)
- prima colazione
- una bottiglia di vino in omaggio
- late check-out (ore 14) gratuito

Prezzo per 2 notti per 2 persone: € 125
Prezzo per eventuale terza notte: € 45
(tassa di soggiorno non inclusa)

Per informazioni e prenotazioni
info@stjohnvilla.it
stjohnvillarome@gmail.com
340 1586022

Vincenzo
St. John Villa B&B Roma

venerdì 23 gennaio 2015

LE DOLOMITI, LE MONTAGNE PIU' BELLE DEL MONDO

Ogni tanto vado in vacanza anche io e le vacanze sugli sci sono le mie preferite.
Ecco cosa vedevo ogni mattina uscendo dall'albergo.

Vista da La Villa, Alta Badia
Vincenzo
St. John Villa Bed & Breakfast - Roma

mercoledì 21 gennaio 2015

San Valentino - B&B COSTALTA

San Valentino è alle porte avete già pensato come festeggiare? Regalatevi un week-end al B&B Costalta  immerso in una natura incontaminata e avvolto in una magica atmosfera che vi conquisterà. 

B&B COSTALTA
Località Costalta 67 – Compiano (PR)
http://www.costalta.com

 

giovedì 15 gennaio 2015

LO SAPEVATE CHE...?


       

In occasione della festa di Sant’Antonio Abate, protettore degli animali, il 17 gennaio come tradizione l’associazione AIA  (Associazione Italiana Allevatori), porterà i suoi allevatori  in Piazza San Pietro per ricevere la benedizione del Cardinale Angelo Comastri, vicario del Santo Padre.
Il 17 gennaio, giorno dedicato a Sant’ Antonio  Abate, il protettore degli animali, si svolgeva , presso la chiesa dedicata al santo, nella attuale via Carlo Alberto, la benedizione degli animali. La cerimonia, una specie di esorcismo contro eventuali presenze demoniache, nacque perché Antonio, vissuto tra il III e il IV secolo, era stato messo  a dura prova dal diavolo, che gli si presentava con sembianze animalesche. Così nella data stabilita, di fronte alla chiesa a lui dedicata, venivano radunati numerosi  gruppi di animali. L’afflusso era enorme; la benedizione si prolungava per un intero “ottavario” (otto giorni).
La chiesa di S.Antonio Abate, situata in via Carlo Alberto, fu edificata nel 1308 accanto al preesistente ospedale costruito dal cardinale Pietro Capocci nel 1259 per accogliere i malati affetti da malattie della pelle ed in particolare dal cosiddetto "fuoco di S.Antonio" la leggenda vuole che qui fu ricoverato anche S.Francesco d'Assisi.

Oggi il rito, per problemi d traffico, si tiene davanti alla chiesa di Sant’ Eusebio in piazza Vittorio, ed è destinato ai soli animali domestici.

Noemi Guida (Tourist guide info: +39 342 0476954) 

mercoledì 14 gennaio 2015

 
Fondata dai fenici nel 734 a.C., transito di storie e culture diversissime, venute a contatto nel bellissimo golfo affacciato sul Tirreno, in epoca antica fu conquista di Romani, Bizantini e Normanni, che diedero a Palermo il suo particolarissimo profilo di città moderna, multicuturale, aperta agli scambi e depositaria di tendenze e stili unici. Chiese barocche e mercati brulicanti, dal sapore arabeggiante, da Vuccirìa a Ballarò. Non perdete una visita alla Cattedrale e fate un salto alle stanze del Genio. Un piccolo museo-gioiello con 2300 maioliche siciliane e napoletane, in maggioranza, risalenti a un periodo che va dal XVI al XX secolo. Riempitevi gli occhi e la pancia in una delle tante pasticcerie rinomatissime della città, in cui gustare la classica cassata, un cannolo con ricotta freschissima, canditi e pistacchi, cioccolata pregiata, o buccellato. Il vostro soggiorno in Sicilia non potrebbe essere più dolce.
 
info@dietroilpoliteama.it
 
 
 

venerdì 9 gennaio 2015

UN GIRO IN TRAM PER ROMA - Parte 5


Oggi percorreremo solo un brevissimo tratto, quello che seguendo Viale Carlo Felice ci porterà alla Basilica di Santa Croce in Gerusalemme. Lo faremo per poterci permettere alcune brevi considerazioni storiche personali.

La Basilica di Santa Croce in Gerusalemme non è certamente una delle chiese artisticamente più importanti di Roma. E’ però estremamente importante da un punto di vista storico.
E’ qui, infatti, che sono conservate quelle che, secondo la leggenda e la credenza cristiana, sono le reliquie della croce di Gesù Cristo portate a Roma da Elena Imperatrice, la madre dell’imperatore Costantino I il Grande.
La basilica stessa sorge, peraltro, sopra l’antico Palazzo Sessoriano, un palazzo imperiale che fu anche abitato dalla stessa Elena.

Basilica di Santa Croce in Gerusalemme
Le reliquie conservate sono una parte della “vera croce”, la croce di uno dei ladroni, un sacro chiodo, parte della corona di spine e il “Titulus crucis” ovvero una tavoletta di legno dove è incisa la scritta INRI –Iesus Nazarenus Rex Iudearum – ovvero la motivazione della condanna a morte di Gesù.
Oltre a tali reliquie, nella cappella di Sant’Elena una parte del pavimento era ricoperto da terriccio che la stessa imperatrice aveva portato a Roma da Gerusalemme.

A fianco della basilica si trova l’Anfiteatro Castrense, già parte del complesso del palazzo imperiale, dove nel 2004 è stato ricreato l’orto botanico del monastero annesso alla basilica; particolarmente interessante è il cancello, opera dell’artista greco Jannis Kounellis.

Il cancello dell'orto botanico
Come abbiamo già visto nella parte 4 di questo giro, tutta la zona tra Piazza San Giovanni e Santa Croce in Gerusalemme è strettamente legata, da un punto di vista storico, a Costantino I e a sua madre Elena.

E’ un fatto evidente a tutti che la civiltà romana abbia impresso un marchio, ancora oggi ben presente, a tutta la storia per lo meno dell’Europa Occidentale e del bacino del Mediterraneo. Basti pensare che il titolo di Imperatore dei Romani rimase in vigore, sia pure a livello puramente onorifico, fino al 1806. 

La storia dell’antica Roma e del suo impero, sopravvissuto anche quando Roma non ne faceva più parte, è lunghissima e complessa e molti ne sono stati i grandi protagonisti. Ve ne sono alcuni, però, le cui azioni, almeno a mio avviso, hanno lasciato una traccia i cui effetti sono ben visibili ancora oggi. Naturalmente essi, all’epoca, non avevano la minima idea di tutto ciò.

La mia personalissima valutazione include cinque persone più una non direttamente legata alla storia politico-militare di Roma ma che comunque ha poi avuto su di essa enorme influenza.
I primi cinque sono:
  • Giulio Cesare
  • Augusto
  • Claudio
  • Caracalla
  • Costantino I

Il sesto, un romano per cittadinanza, è Paolo di Tarso, cioè San Paolo.

Giulio Cesare diede a Roma un impero realizzando un coordinamento di risorse e scelte politiche che prima era stato solo accennato negli ultimi anni della Repubblica da Mario, Silla e Pompeo ma che era invece completamente mancato in precedenza.

Augusto consolidò e istituzionalizzò questo coordinamento, realizzandolo in maniera ancora migliore così da potere imporre anche la pace, dando così il via a due secoli in cui la cultura romana penetrò a fondo nelle popolazioni dei territori dell’impero.

I nomi di Claudio e Caracalla possono sorprendere, stante anche la grande differenza dei loro caratteri; uno, Claudio, timido e dedito allo studio prima di diventare imperatore quasi per caso e contro la sua volontà, l’altro, Caracalla, un sanguinario che non esitò ad uccidere il proprio fratello, Geta, per accentrare tutto il potere su di sé. Curiosamente erano nati entrambi a Lugdunum, l’odierna Lione.

Claudio fu il primo a fare entrare nel Senato uomini provenienti dalla provincia, aprendo la strada all’integrazione dei popoli. Inoltre, conquistando la Britannia, portò il seme della concezione imperiale al popolo che più di ogni altro l’avrebbe fatta sua piantandola poi nelle sue colonie e in particolare negli odierni Stati Uniti d’America che, nella loro azione di politica estera, ricalcano larghi tratti della politica romana, in particolare per ciò che concerne la diffusione della loro “way-of-life”.

Se la prima conseguenza del suo operato era certamente voluta, la seconda è stata frutto del caso. Ma ciò non toglie che quanto da fatto da Claudio continui ad esplicare le sue conseguenze anche oggi.
La stessa cosa si può dire di Caracalla che, con la Consitutio Antoniniana (editto di Caracalla), estese la cittadinanza romana a tutti coloro che vivevano nel territorio dell’impero. Ciò permise di cementare i popoli insieme e permise all’impero di sopravvivere al periodo di anarchia militare seguito all’estinzione della dinastia dei Severi avvenuta con la morte di Alessandro Severo nel 235 d.C..


Fu solo nel 284 d.C. che l’impero ritrovò stabilità con l’ascesa al potere di Diocleziano la cui opera fu poi completata da Costantino.

Busto di Costantino I
La figura di Costantino si lega idealmente con quella di Paolo di Tarso, pur se questi visse circa tre secoli prima.

Paolo, non a caso soprannominato l'Apostolo delle genti, fu colui che portò il cristianesimo fuori dal recinto delle comunità di origine ebraica o che comunque erano vissute a stretto contatto con l'ebraismo e diede il via alla diffusione del cristianesimo nell'impero. L'importanza di Paolo è anche legata al fatto di essere stato il primo teologo della religione cristiana, di cui dettò i fondamenti dottrinali definendo il valore salvifico della incarnazione, passione, morte e resurrezione del Cristo.

Costantino, quando raggiunse il potere, trovò un impero che l'azione di Diocleziano aveva sicuramente ristabilizzato, ma non poteva sicuramente dormire sonni tranquilli. D'altra parte lo stesso Diocleziano a un certo punto aveva preferito abdicare e ritirarsi nella sua Spalato piuttosto che correre il rischio di essere vittima di una congiura di palazzo.

Con l'Editto di Milano Costantino diede libertà di culto ai cristiani (non solo a loro, a dire la verità) a cui iniziò poi a dare sostegno aperto. Uno dei primi segni di questo sostegno, che seguì immediatamente l'editto, fu promuovere la costruzione di imponenti templi dedicati al culto cristiano. Il primo di questi templi fu la Basilica di San Giovanni in Laterano anzi, per usare la corretta dizione originaria, quella del Santissimo Salvatore, allacciandosi in pieno  alla teologia paolina. San Pietro seguì subito dopo San Giovanni. Anche Santa Croce in Gerusalemme fu edificata in questo periodo, anche essa in un'area che era appartenuta all'imperatore.

Costantino non si limitò a proteggere i cristiani, guadagnandosi il loro entusiastico sostegno, ma intervenne attivamente per garantire l'unità della Chiesa, unità che era messa in dubbio da scismi ed eresie. Fu lui a farsi promotore del Concilio di Nicea, tenutosi nel 325 d.C., facilitando il viaggio dei vescovi che dovevano parteciparvi mettendo a disposizione il sistema imperiale dei trasporti.

E' inoltre da osservare che, in questo coadiuvato mirabilmente dalla madre Elena, Costantino privilegiò quella parte del cristianesimo più focalizzata sulla sofferenza, in questo, a mio avviso, in assoluta linea con il lascito di Paolo. Le reliquie che la madre riportò da Gerusalemme erano tutte collegate alla passione e morte di Gesù e non alla sua predicazione e ai miracoli raccontati nei Vangeli.

E' oggi difficile dire quali fossero le vere intenzioni di Costatino. Coloro che scrissero di lui ai suoi tempi si divisero in fieri oppositori delle sue azioni e in altrettanto strenui sostenitori. In altre parole manca totalmente una narrazione distaccata ed un'analisi lucida dei fatti. Probabilmente fu solo un fine calcolo politico che, dal suo punto di vista, funzionò benissimo.

Resta il fatto che dopo di lui l'unico imperatore non cristiano fu Giuliano l'Apostata, peraltro nato cristiano, e che dopo di lui il mondo cambiò. Il fattore "religione" era ormai entrato a pieno titolo nella lotta per il potere. E ancora oggi ne vediamo gli effetti.

Abbiamo finora percorso circa 4,5 km.

Vincenzo