mercoledì 18 marzo 2015

UNA SPECIALITA' ROMANA


In attesa dell’eclissi di sole del 20 marzo 2015 che precede di un giorno l’arrivo della primavera, se siete in visita a Roma potete già da ora provare i tipici carciofi alla  Giudia.

E’ proprio nella zona del ghetto di Roma che nasce e ancora si mantiene viva la tradizione della cucina ebraico – romanesca Kosher.

Durante una passeggiata in questo quartiere vale la pena fermarsi e gustare il croccante carciofo alla Giudia, servito caldo è una vera specialità!


Di seguito la ricetta:

Pulite i carciofi delle foglie verdi tagliando anche il torso fino al bianco, poi inciderli a spirale, partendo dal torso verso le cime, in modo da eliminare tutta la parte coriacea. Friggete i carciofi, salati, con molto olio: devono galleggiare. Togliere dopo venti minuti: si aprono a forma di rosa. Rimetterli in padella nell’olio a fuoco fortissimo per un paio di minuti, e infine farli scolare su una teglia bucata. Servirli ben caldi.

Noemi Guida
St. John Villa Bed and Breakfast - Roma

domenica 15 marzo 2015

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mercoledì 11 marzo 2015

UN GIRO IN TRAM PER ROMA - Parte 8


Ripartendo dalla zona del Verano, si svolta subito a sinistra imboccando Viale Regina Elena, viale che attraversa la zona universitaria-ospedaliera sorta tra la fine del XIX secolo e i primi decenni del XX secolo.
Appena si imbocca Viale Regina Elena, sulla destra si trova il palazzo dell'Istituto superiore di sanità.
L'ISS, allora denominato Istituto di sanità pubblica, venne ufficialmente istituito nel 1934. I lavori di costruzione dell'edificio principale, opera dell'architetto Giuseppe Amendola e finanziati dalla Rockefeller Foundation, erano cominciati nel 1931.
Dall'istituto dipendevano originariamente quattro laboratori; malarialogia, biologia, chimica e fisica.
La sede del laboratorio di fisica, allora denominato Ufficio del radio, si trovava distaccata, in Via Panisperna. Fu il laboratorio dove lavorarono i famosi Ragazzi di via Panisperna, Enrico Fermi, Rasetti, Segrè, Amaldi, Bruno Pontecorvo, fratello del regista Gillo e fuggito in Unione Sovietica nel 1950, Ettore Majorana, misteriosamente scomparso nel 1938 mentre si recava in traghetto da Napoli a Palermo.
Fu nel laboratorio di Via Panisperna che vennero gettate le basi per la costruzione della bomba atomica che per la realizzazione delle centrali nucleari.

Sulla sinistra invece si trova il lato posteriore della città universitaria de La Sapienza.
L'Università di Roma La Sapienza è la più grande d'Europa, non considerando le università telematiche, con oltre 120000 iscritti. E' una delle più antiche d'Italia essendo stata istituita nel 1303 da papa Bonifacio VIII con il nome di Studium Urbis, nome che ancora appare nel simbolo dell'università. Il nome attuale deriva dal Palazzo della Sapienza, dove nel Seicento papa Alessandro VII pose la sede.
La sede attuale, realizzata in stile razionalista italiano e i cui lavori di costruzione furono pianificati dall'architetto Marcello Piacentini venne inaugurata nel 1935.
L'ingresso principale della Città Universitaria situato su Piazzale Aldo Moro, già Piazzale delle Scienze
Veduta aerea del 1938 della Città Universitaria
Proseguendo, dopo l'incrocio con Viale dell'Università si ha sulla destra l'ospedale odontoiatrico Georche Eastman, e sulla sinistra il complesso del Policlinico Umberto I, il secondo più grande ospedale pubblico d'Italia. La sua costruzione iniziò nel 1883 e venne completata dopo una ventina d'anni. Poche degli edifici originari sono ancora esistenti, la maggior parte sono stati ricostruiti nel secondo dopoguerra.

Al termine del complesso del Policlinico, dopo Piazza Sassari, Viale Regina Elena diventa Viale Regina Margherita, una strada costeggiata principalmente da edifici costruiti tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo in concomitanza con l'espansione dell'area urbana di Roma ormai capitale d'Italia. Nel tratto compreso tra Piazza Sassari e Via Nomentana e nelle immediate adiacenze sorgono numerosi villini di pregio realizzati nel secondo decennio del XX secolo da Marcello Piacentini e da suo padre Pio. Uno di questi, posto  quasi all'incrocio con Via Nomentana, è sede dell'ambasciata dell'Arabia Saudita. Sono comunque numerosi gli edifici di interesse architettonico che fiancheggiano Viale Regina Margherita e le piazze che si aprono lungo il suo percorso, alcuni anche di epoca più recente come il palazzo dell'Istituto Gregorio Mendel realizzato tra il 1952 e il 1953 in stile modernista.

Arrivati in Piazza Buenos Aires, che nessun romano chiama così e, anzi, di cui pochi sanno il vero nome dato che per tutti è Piazza Quadrata, scendiamo dal 3 per salire sul 19 per l'ultimo tratto del nostro percorso. Ma prima di proseguire ci concederemo una passeggiata nel quartiere Coppedè, forse la zona più insolita di tutta Roma. Ma ne parleremo la prossima volta

Abbiamo finora percorso circa 8,5 km.

Vincenoz Sangiorgio
St. John Villa Bed and Breakfast - Roma

Link alla parte 7

venerdì 6 marzo 2015

APPENNINO RITROVATO

APPENNINO RITROVATO

 B&B COSTALTA - località Costalta 67 - Compiano (PR)

I due Gemelli del Monte Penna - La "vera storia" dei due Gemelli: Taro e Ceno







I due Gemelli del Monte Penna

06 Marzo 2015 | Sentieri, Storie

La "vera storia" dei due Gemelli: Taro e Ceno
Il Monte Penna è il simbolo dell'Appennino Ligure-Emiliano. Alto "soli" 1735 metri s.l.m., il Penna ha però una maestosità particolare, data dalla conformazione della vetta e dai monti attorno che sembrano elevarlo rispetto al paesaggio circostante. Il nome del monte pare che derivi da Pen, dio delle foreste e delle vette per i Celti Liguri. Pare che tale culto diede origini a molti toponimi, tra i quali appunto Monte Penna, Monte Penice e in generale a tutto l'Appennino.  Una delle leggende più conosciute che riguardano il Penna è quella del Taro e del Ceno; fra le varie versioni, io preferisco quella del maestro Giannino Agazzi. “I due Gemelli” Tratta dalla pubblicazione “L’Anima di Una Montagna”. Sul Monte Penna, all’ombra della ciclopica roccia del Pennino riposavano, in epoca antichissima, due gemelli: il Taro e il Ceno. ...Continua a leggere...

Il mulino "a torre" - Un edificio ritrovato in una foresta incantata

Il mulino "a torre"

05 Marzo 2015 | Mulini, Architetture, Sentieri

Un edificio ritrovato in una foresta incantata
Machu Picchu.. in Alta Valtaro - Un altopiano...  nascosto fra le pieghe del TaroArrivarci non è difficile: la strada asfaltata più vicina è a soli 200 metri... ma pochi saprebbero dirvi dov'è anche se abitano a poca distanza. L'antico mulino appare come per magia fra piccole cascate, grossi massi scuri e una fitta vegetazione.  Il mulino, che deriva acqua da un piccolo rio, ha alle sue spalle un laghetto artificiale, che serviva da riserva d'acqua per macinare nei periodi di siccità. I due begli archi al piano terreno suggeriscono che il mulino sia nato con ruote interne a cucchiai, poi sostituite dalla ruota verticale esterna. A stupire è lo sviluppo in altezza del fabbricato: sembra quasi una torre difensiva. Al mulino si accedeva dal piano più alto, per poi scendere alla stanza delle due macine...  ...Continua a leggere...


Machu Picchu.. in Alta Valtaro

05 Marzo 2015 | Architetture, Storie

Un altopiano... nascosto fra le pieghe del Taro
Si passa in auto, risalendo il fiume Taro: un cartello indica una salita. Foppiano (comune di Bedonia) potrebbe essere una delle tante frazioni aggrappate sui ripidi versanti del fiume. Chi invece, incuriosito, prova ad affrontare la salita, troverà uno spettacolo sorprendente: un ampio altopiano, in cui un piccolo borgo è stato costruito su un'antica frana, staccatasi dal Monte di Tornolo e adagiatasi sul fondovalle.  Il paesaggio è di per sè affascinante, ma la vera sorpresa è l'interno del borgo. Le piccole abitazione accompagnano il visitatore lungo la stretta via principale. Un arco segna l'ingresso al "cuore" del villaggio. Una piccola corte (detta "dei Filiberti") faceva da luogo di aggregazione, per metà scoperta e per l'altra metà coperta da un tetto retto da un enorme tronco: qui sotto ci sono ancora un bel camino e un grande forno in pietra... ...Continua a leggere...
http://www.appenninoritrovato.it









mercoledì 4 marzo 2015

ROMA NELLE CANZONI - ROME IN THE SONGS

Alcune delle più famose canzoni su Roma
Some of the most famous songs about Rome

ROMA NUN FA' LA STUPIDA STASERA

ARRIVEDERCI ROMA

ROMA CAPOCCIA


PORTA PORTESE

BARCAROLO ROMANO